Lory Del Santo rivela la avances dell’ex marito di Maria Teresa Ruta

Il popolare giornalista sportivo Amedeo Goria si trova nell’occhio del ciclone. Famoso per i suoi anni a Rai sport, si è sposato nel 1987 con la showgirl e conduttrice Maria Teresa Ruta. Dal matrimonio sono nati due figli: Guendalina, detta Guenda (1988) e Gianamedeo (1992). Goria e la Ruta si separarono nel 1999 e divorziarono nel 2004.

Al GF VIP c’è Guenda Goria, nata proprio dall’unione Goria-Ruta che sta facendo tanto discutere. Mentre andava in onda una clip proprio su Guenda a Pomeriggio 5, Lory Del Santo – ospite in studio – ha dichiarato che Amedeo Goria in passato le avrebbe fatto delle avances. Quando Barbara D’Urso le ha chiesto se questa vicenda fosse avvenuta prima o dopo il divorzio da Maria Teresa Ruta, l’attrice è stata evasiva e ha confessato di non ricordarlo. “Anni fa, Amedeo Goria ci provò con me due volte, una a Roma e una a Milano. Io ho rifiutato perché aveva delle tecniche di approccio troppo avanzate per me… Mi disse che aveva delle doti nascoste, molto nascoste. Ma io non ho verificato”, ha dichiarato Lory Del Santo, recentemente balzata agli onori delle cronache per aver confessato un abuso da lei subito in passato da parte di un uomo dall’identità misteriosa, che le sarebbe stato presentato da amici comuni.

Non è chiaro a questo punto se Amedeo vorrà rispondere, ma le controversie non sono certo una novità per lui: Nel settembre 2005, in seguito a un servizio del programma televisivo di intrattenimento Le Iene, Goria fu al centro di uno scandalo per presunte molestie sessuali in cambio di favori professionali a un’aspirante attrice. In attesa che la vicenda si chiarisse, Goria decise di autosospendersi, dichiarando di essere «stato vittima di un raggiro televisivo». La vicenda fu poi archiviata dal Tribunale di Vicenza per «non sussistenza del fatto» e Goria denunciò per diffamazione i presentatori del programma Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri e l’allora direttore di Italia 1, Luca Tiraboschi. I tre furono rinviati a giudizio nel febbraio 2010 dal Tribunale di Roma

Impostazioni privacy