SuperLega, l’allenatore De Zerbi parla di “colpo di Stato”

Caso SuperLega, l’allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi, parla di “colpo di Stato”: “Non voglio giocare contro il Milan”.

(Alessandro Sabattini/Getty Images)

La creazione di una SuperLega viene paragonata a “un colpo di Stato” da parte di un allenatore italiano, ritenuto tra i migliori nel suo ruolo. Parliamo di Roberto De Zerbi, saldamente al comando del Sassuolo rivelazione anche di questo campionato di Serie A. La sua squadra, infatti, si trova immediatamente dopo le prime della classe.

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Che la nuova SuperLega non abbia suscitato l’appetibilità che forse le squadre che l’hanno fondata si attendevano non è una novità, ma adesso anche nel mondo del calcio italiano spuntano le voci ribelli. Allenatori e calciatori iniziano a dire la loro e sottolineano come quella che sta per nascere è una competizione elitaria. Tra i più duri di tutti c’è appunto Roberto De Zerbi.

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L’affondo di De Zerbi contro la SuperLega: le sue durissime parole

Il quale non fa sconti: “Sono molto toccato e arrabbiato di questa cosa a tal punto che ne abbiamo parlato con la squadra per una mezz’ora. È giusto fermarsi come ogni tanto accadeva a scuola”. Poi arriva la frase che sicuramente non passerà inosservata e che testimonia la grande rabbia dell’allenatore del Sassuolo alla vigilia della partita contro il Milan: “Sono arrabbiato perché è stato fatto un colpo di Stato nel calcio”.

Roberto De Zerbi evidenzia anche un altro aspetto della questione: “È un comportamento che va a ledere il diritto che il più debole possa farsi strada”. L’allenatore è talmente arrabbiato da guardare con fastidio anche all’imminente sfida contro il Milan di domani pomeriggio: “Come se un figlio di un operaio non possa sognare di fare il chirurgo o l’avvocato” – dice parafrasando ‘Contessa’ di Paolo Pietrangeli – “Domani non avrei piacere a giocare la partita perché il Milan fa parte di queste tre squadre”.

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