Omicidio Yara, spuntano 98 reperti: Massimo Bossetti spera nella revisione

Per l’omicidio di Yara le cose potrebbero cambiare, in quanto la colpevolezza di Massimo Bossetti si basa su 98 reperti, che ora potrebbero essere revisionati.

Il caso di Yara Gambirasio si basa sul ritrovamento di 98 reperti che la difesa di Massimo Bossetti vuole far ispezionare. Per il 19 maggio è attesa l’udienza nella Corte d’assise di Bergamo, per stabilire se la difesa otterrà la revisione che chiede.

I 98 reperti riguardanti l’omicidio della 15enne Yara Gambirasio si trovano nell’ufficio “Corpi di reato” del tribunale, in quanto sono stati confiscati e non sono proprietà dello Stato. Gli avvocati difensori di Massimo Bossetti chiedono la revisione del processo basandosi sui nuovi elementi ottenuti. Già nel 2019 era stata posta l’istanza per riesaminare alcuni di questi reperti, tra cui gli abiti della vittima e dei campioni prelevati dall’auto di Bossetti, inclusi 54 campioni di Dna.

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Yara Gambirasio, il caso per il suo omicidio potrebbe ottenere la revisione

Furono le tracce di Dna ritrovate sui leggins di Yara Gambirasio ad identificare Massimo Bossetti con l’Ignoto 1. Il genetista e consulente dell’imputato, Marzio Capra, disse a “Quarto Grado” che c’erano dei dubbi sulle analisi genetiche. La trasmissione proprio ieri si è occupata del caso, sollevando un quesito importante: il Dna può svelare qualche sorpresa sul colpevole dell’omicidio di Yara?

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Il generale Luciano Garofano, biologo dei Ris di Parma ospite a “Quarto Grado” ha ben chiaro come bisognerebbe agire: “Spero che analizzino al massimo possibile perché questa è una storia che deve finire, deve finire il dubbio. E’ giusto che gli avvocati e la difesa esercitino i loro diritti. Ci sono troppe contraddizioni anche nei confronti di ciò che viene poi detto“. Massimo Bossetti ha scritto una lettera che è stata letta nel corso della trasmissione: “Oggi intravedo una fioca luce in fondo al tunnel. Sono contento, perché spero mi venga data l’opportunità di revisionare i reperti e procedere su di essi con le dovute indagini, affinché possa provare la mia estraneità e la mia sincerità“. La sua intenzione, dice, è quella di “rendere quella vera giustizia alla povera Yara, la figlia di tutti noi“.

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