Omicidio Avellino, la chat tra Elena e il fidanzato: “Quando li uccidiamo?”

News omicidio Avellino, spuntano i contenuti dei messaggi privati che Elena e Giovanni si sono scambiati prima di ammazzare il padre di lei.

Omicidio Avellino Giovanni Limata ed Elena Gioia
Omicidio Avellino Giovanni Limata ed Elena Gioia Foto dal web

Omicidio Avellino, prima che Aldo Gioia trovasse la morte in circostanze violente per opera del giovane Giovanni Limata, quest’ultimo e la figlia dell’uomo ucciso, Elena, si sarebbero scambiati dei messaggi privati.

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Il contenuto della loro conversazione avrebbe riguardato le modalità da seguire per mettere in atto il tremendo piano per il quale pare che in origine avrebbero dovuto trovare la morte anche la madre e la sorella di Elena Gioia. Il padre di quest’ultimo è morto in ospedale, dopo essere stato pugnalato nel sonno con sette fendenti violentissimi.

Le urla dell’uomo hanno richiamato l’attenzione delle altre donne in casa, ed Elena a quel punto avrebbe inscenato una finta rapina finita in tragedia. In realtà proprio lei, fingendo di scendere in strada a gettare la spazzatura, avrebbe fatto entrare in casa il suo fidanzato.

Fidanzato che era inviso ad Aldo Gioia in quanto irrequieto e con precedenti per droga e per comportamenti violenti. I due avrebbero anche discusso qualche settimana fa, con Giovanni Limata che avrebbe minacciato di morte il padre della sua giovanissima fidanzata.

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Omicidio Avellino, per lo zio di Elena “Limata l’ha plagiata”

Limata ha 23 anni ed Elena Gioia 18. Il primo ora accusa l’altra di avere concepito tutto quanto e di avere voluto che anche la madre e la sorella morissero. La famiglia della ragazza contesta questa versione e ha assunto anche un avvocato per la difesa della 18enne.

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Sull’esistenza della chat privata tra la coppia, prima dell’attuazione dei loro biechi propositi, il Corriere della Sera riporta degli estratti agghiaccianti. “Quando li uccidiamo?” scrive Elena a Giovanni. Che risponde: “Lo faccio perché li odi”. Lo zio di Elena, fratello della vittima, spende parole di elogio per la nipote, definita “una ragazza speciale finita con l’essere stata plagiata“.

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Nel frattempo però lei, al pari del fidanzato, rimarrà in carcere dopo la decisione del gip giunta ieri sulla custodia cautelare in cella. Entrambi i ragazzi, nell’interrogatorio di garanzia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La vicenda dell’omicidio di Avellino ha lasciato tutta Italia esterrefatta e ha ricordato la vicenda del delitto di Novi Ligure del febbraio 2021, con protagonisti Erika e Omar.

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