Lutto nel giornalismo: è morto Mimmo Angeli, storico direttore

Si è spento a 84 anni Mimmo Angeli, giornalista di razza e ultimo direttore del “Corriere Mercantile”, storica testata genovese. 

Mimmo Angeli, ultimo direttore del “Corriere Mercantile”, è morto a 84 anni. Figlio di un tipografo del quotidiano genovese fondato nel 1824, in gioventù si era distinto come cronista di nera e giudiziaria e negli anni del terrorismo brigatista era stato uno dei giornalisti più esposti, tanto da finire sotto scorta.

Mimmo Angeli era diventato direttore dello storico quotidiano nel 1978, dopo il fallimento della proprietà e la ripartenza con una cooperativa di giornalisti e poligrafici di cui lui stesso era il presidente. Un’avventura che è durata fino al 27 luglio 2015, quando la testata ha chiuso i battenti per problemi economici.

L’ultimo saluto a Mimmo Angeli

Mimmo Angelo (il suo nome di battesimo era Gerolamo) si è spento questa mattina. Lascia la moglie Grazia e i figli Matteo (anche lui giornalista) e Giulia. L’associazione ligure dei giornalisti, appresa la triste notizia, ha voluto ricordare che “Mimmo Angeli è stato collega e pure spesso ‘controparte’ del sindacato in diverse vicende del Mercantile, ma sempre nel rispetto dei ruoli e delle persone. Con lui il sindacato ligure e le altre rappresentanze della categoria hanno vissuto la non facile e drammatica fase dell’ultima ristrutturazione e chiusura del 27 luglio 2015”. “Con il nuovo viaggio di Mimmo Angeli – ha aggiunto – si chiude un altro capitolo del Novecento giornalistico ligure che aveva rappresentato una ricchezza di voci oggi sempre più ridotta da crisi e fusioni”.

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Anche il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e la Giunta regionale hanno espresso cordoglio per la scomparsa di Mimmo Angeli, un giornalista che “ha legato il suo nome all’ultima stagione di una storica testata genovese, nella quale ha speso tutta la sua carriera fin da giovane cronista”.

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E ancora: “Testimone attento delle vicende sociali e politiche di Genova e della Liguria, ha sempre interpretato la professione come servizio alla collettività. Ai suoi familiari e ai colleghi che hanno condiviso con lui la conduzione del giornale vanno le sentite condoglianze della Regione Liguria e dei giornalisti dell’Ufficio stampa”.

 

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