Omicidio Vannini, la Cassazione conferma tutte le condanne

Arrivata la parola fine per l’Omicidio Vannini, la Cassazione conferma tutte le condanne: 14 anni per Antonio Ciontoli.

Marco Vannini

La Cassazione ha messo pochi minuti fa la parola fine al processo per la morte di Marco Vannini, uno dei cold case che ha tenuto l’Italia incollata ai media negli ultimi anni. L’omicidio, infatti, avvenuto nel 2015 in casa della fidanzata Martina Ciontoli, è uno dei casi di cronaca nera che ha maggiormente sconvolto l’opinione pubblica.

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Come noto, il padre della ragazza, Antonio Ciontoli, si è addossato le colpe di quanto accaduto, cercando in ogni caso di fare capire che è stato tutto involontario. Ma secondo quanto è emerso nel processo, le cose non sarebbero andate come l’uomo ha raccontato. Adesso dunque, dopo due processi di Appello, la Cassazione dice la sua e la sentenza è definitiva.

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La Cassazione si pronuncia sull’omicidio di Marco Vannini: ecco la sentenza

Secondo quanto emerso nel processo di appello bis, la vera colpa della famiglia Ciontoli risiede nell’aver rallentato l’intervento dell’ambulanza per tutelare sé stessa dalle conseguenze penali. Una tesi che la Cassazione, con la sentenza odierna, di fatto sposa in pieno. Anche la requisitoria della procuratrice Olga Mignolo andava in questo senso. La pubblica accusa ha infatti affermato: “Avevano capito che stava malissimo e non hanno fatto niente, hanno preferito che morisse per evitare conseguenze”.

Così, le pene comminate in secondo grado qualche mese fa adesso vengono confermate in Cassazione. 14 gli anni di condanna per Antonio Ciontoli, colui che materialmente esplose il colpo fatale, ma la Suprema Corte ha comminato anche 9 anni e quattro mesi agli altri membri della famiglia, coinvolti in quello che da oggi si può considerare in maniera definitiva un omicidio.

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