Chi è Barbara, la donna colpita da Aids e vittima del Bioalcamid

Questa sera a Le Iene Veronica Ruggeri parlerà della storia di Barbara, una donna che aspetta giustizia dal 2002

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Questa sera torna su Italia 1 alle 21:10 Le Iene, il programma di approfondimento e attualità che dal 1997 è seguito da un gran numero di italiani. Tra le varie storie che verranno messe sotto la lente d’ingrandimento, questa sera l’emiliana leva 1991 Veronica Ruggeri ne racconterà una particolare. Ebbene sì perché la iena originaria di Borgotaro, in provincia di Parma, parlerà di Barbara: una donna che nel 1989 ha preso l’Aids per colpa del suo fidanzato dell’epoca. L’uomo le aveva fatto delle violenze, cosa che le ha lasciato non solo un probabile enorme trauma psicologico.

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Bio-Alcamid barbara

La storia di Barbara e il secondo round de Le Iene

Per combattere il virus dell’HIV, la donna ha dovuto assumere l’Azt, un farmaco che però le ha lasciato dei segni in viso. Dopo l’assunzione di questo medicinale ha infatti avuto una lipodistrofia: un’anomalia del tessuto adiposo che, in anni, le ha deturpato il viso. Per cercare di porre rimedio alla sua condizione, nel 2002 Barbara aveva contattato il dottor Carmelo Protopapa, un chirurgo plastico. Il medico le propose delle iniezioni di Bioalcamid: un filler sintetico inventato da lui. Questo prodotto si è poi scoperto non avere delle gravi controindicazioni: oltre a non essere riassorbibile, chi ne fa utilizzo può avere delle gravi reazioni che causano brutte cicatrici.

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Sfortunatamente, Barbara ha una di queste brutte reazioni e scopre che questo filler non può esserle tolto. Queste terribili risposte del suo organismo avvengono ciclicamente ogni due o tre mesi da circa 10 anni e la donna è costretta ad andare in ospedale. Sebbene non sia nulla rispetto al calvario cui Barbara è sottoposta, il dottor Protopapa è stato condannato a risarcirla per 240mila euro. Tuttavia, di quei soldi Barbara non ha ancora visto neanche un centesimo e, nel frattempo, il chirurgo si è trasferito in Svizzera. Lì Veronica Ruggeri un anno fa lo aveva incontrato, ascoltando la sua versione della storia. Il medico aveva cercato di difendersi dicendo che l’infezione della donna non era prevedibile e che quindi non era interamente colpa sua. Protopapa aveva inoltre contestato la condanna poiché, a detta sua, non aveva potuto difendersi. Questa sera vedremo se ci sono stati nuovi sviluppi.

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