Denise Pipitone, l’avvistamento nel 2004: “Perché non intervenni” FOTO

Parla su Rai 1 la guardia giurata che segnalò la forte somiglianza tra Denise Pipitone ed una bimba in compagnia di un gruppo di rom.

Caso Denise Pipitone la guardia giurata a Storie Italiane
Caso Denise Pipitone la guardia giurata a Storie Italiane Foto

Denise Pipitone, “Storie Italiane” ha intervistato la guardia giurata che avvistò una bambina ritenuta come molto somigliante alla bambina scomparsa il 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo.

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L’avvistamento avvenne a Milano appena il mese successivo. L’uomo si chiama Felice Grieco ed anche in questa circostanza, come già avvenuto in delle situazioni precedenti, ha espresso un forte rimorso per non essere intervenuto.

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La guardia giurata, all’interno del programma condotto da Eleonora Daniele, riferisce di credere che alle spalle di quanto successo ci debba essere la presenza di diverse menti. C’è chi sospetta ancora oggi di Anna Corona e Jessica Pulizzi, rispettivamente l’ex compagna e la figlia di Piero Pulizzi, papà di Denise Pipitone.

“Anche se loro due dovessero centrare qualcosa, non è possibile che abbiano agito da sole. Oppure qualcuno l’ha presa, trovandola smarrita, e l’ha portata via”.

Denise Pipitone, la guardia giurata: “Vennero a perquisire casa mia”

È grande il senso di colpa di Grieco, che si rivolse anche alle autorità. Lui rivela di avere chiesto il permesso di potere fermare il gruppo di rom con i quali si trovava quella bambina, anche con una scusa. Ma gli venne detto di no.

“Non sapevo che fare, rischiavo di finire nei guai se quella bambina non fosse stata Denise Pipitone”

Purtroppo l’intervento della polizia avvenne in ritardo. Da parte della guardia giurata ci fu la massima disponibilità. Lui realizzò anche dei filmati con il proprio telefono cellulare e fa sapere ora a “Storie Italiane” che una poliziotta “sbiancò in viso alla vista di quei video”.

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Subito partirono dei controlli a tappeto, ma senza alcun esito. Del gruppo di rom non vi fu traccia. In compenso lui ha dovuto subire anche delle perquisizioni e dei sequestri di tutti i suoi dispositivi informatici tenuti in casa.

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Ed ancora oggi in questo caso si brancola nel buio, a distanza di oltre 16 anni. L’episodio avvenne all’esterno di una banca e Grieco ricorda che una donna facente parte del gruppo di zingari chiamò la bambina “Danas“.

Foto dal web
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