Alberto Pastore morto dopo un mese di agonia: il suo omicidio choc

Non ce l’ha fatta il 24enne Alberto Pastore, morto dopo un mese di agonia: il suo omicidio choc dell’amico Yoan Leonardi.

La vicenda dell’omicidio da lui commesso nell’estate del 2019 lasciò senza parole l’opinione pubblica: lui è Alberto Pastore e oggi è morto dopo circa un mese di agonia. Aveva tentato il suicidio. Quello che ha commesso ad agosto di due anni fa fu scioccante: uno degli omicidi più terrificanti avvenuti negli ultimi anni in Italia.

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Il 24enne infatti ad agosto 2019 aveva ucciso con diverse coltellate un suo amico, Yoan Leonardi, quindi aveva confessato pubblicamente il delitto, utilizzando addirittura i social network. Il suo gesto, infatti, venne rivendicato sia sulle stories su Instagram che con un post su Facebook. I fatti avvennero a Cureggio, in provincia di Novara.

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Chi era Alberto Pastore: il carcere, il pestaggio e il suicidio

Il giovane era stato condannato a 14 anni e a quanto pare circa un mese fa, in cella, aveva tentato di uccidersi. Lo avevano salvato per tempo e così era stato ricoverato d’urgenza. Secondo quanto si apprende, la morte del giovane sarebbe risalente addirittura a una settimana fa, ma è stata confermata solo oggi. Cureggio, il suo paese, vive dunque ora un altro tremendo choc. Peraltro durante la detenzione, Pastore aveva subito un grave pestaggio e manifestato problemi di salute.

Probabilmente proprio il regime di detenzione e le misure restrittive lo avrebbero spinto a tentare il suicidio. Sin da subito, le sue condizioni erano apparse gravissime, quasi disperate. Il movente dell’omicidio di Yoan Leonardi non è mai stato effettivamente chiarito. Alberto Pastore aveva spiegato di ritenere il miglior amico la causa di una relazione finita male, ma questo non è mai stato appurato. Il delitto e la fuga divennero un caso mediatico.

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