Roberta Siragusa, il video che inchioda l’assassino mentre le dà fuoco

L’omicidio di Roberta Siragusa a una svolta, il video che inchioda l’assassino mentre le dà fuoco: Pietro Morreale nelle immagini?

Roberta Siragusa (foto dai social)

Ci sono delle novità importanti sulla tremende morte di Roberta Siragusa, la giovane di 18 anni uccisa nella notte tra il 23 e il 24 gennaio di quest’anno. In queste ore, emerge infatti un video con le immagini degli ultimi istanti di vita della ragazza. Tale video è agli atti da oggi, in quanto è stato depositato nell’incidente probatorio.

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La giornata odierna è cruciale ai fini delle indagini in corso. Si sta infatti svolgendo davanti al gip di Termini Imerese, Angela Lo Piparo, l’incidente probatorio. Unico imputato per questa tragica morte è l’ex fidanzato della vittima, Pietro Morreale. Il giovane è imputato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere, ma si è sempre difeso.

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Roberta Siragusa: le accuse al fidanzato Pietro Morreale, come è morta?

Infatti, la sua versione dei fatti è che la ragazza si sia cosparsa di benzina per poi darsi fuoco. Una dinamica dei fatti che ora verrebbe smentita da questo video, che racconta un’altra storia. Si vede infatti un uomo gettare benzina sulla giovane. Il tutto avviene nei pressi del campo sportivo di Caccamo. Secondo gli inquirenti, proprio sulla base di quello che il giovane ha affermato in precedenza, quell’uomo nelle immagini sarebbe proprio Morreale.

Il medico legale che sta relazionando sull’accaduto è il medico legale Alessio Asmundo. Fuori dal Palazzo di Giustizia, si sono intanto radunati proprio gli amici di Roberta Siragusa, che hanno inscenato un sit in per chiedere quanto prima di conoscere la verità sulla loro amica. Chi l’ha uccisa e perché? Questa la domanda che rivolgono gli amici della giovane di appena 18 anni. Un dramma, il suo, che ha sconvolto l’Italia e nel frattempo tutti gli elementi probatori sembrano convergere proprio su Pietro Morreale. Nei giorni scorsi, tracce di sangue e di capelli sarebbero state individuate proprio nell’auto del giovane.

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