La realtà virtuale batte la morte: ecco come potremo rivedere i nostri cari

La realtà virtuale batte la morte. Un altro grande passo avanti per la tecnologia che ha superato una soglia invalicabile. 

Grazie agli sviluppi tecnologici la realtà virtuale non è più un semplice modo per svagarsi ma è diventata un mezzo molto utile per le persone che soffrono. Da coloro che hanno perso una persona cara ai malati che non possono lasciare l’ospedale.

La realtà virtuale sta aiutando tutti loro a trovare un po’ di sollievo. Una madre ha incontrato la figlia scomparsa a soli 7 anni oppure  un uomo ha rivisto la moglie defunta. Scopriamo di più su questi incredibili avvenimenti.

La realtà virtuale batte la morte: ecco le esperienze di coloro che l’hanno provato

A febbraio 2020 una donna coreana fu la prima a poter usufruire della realtà virtuale. Sua figlia morì nel 2016 a causa di una grave malattia ma grazie al programma “I Met You” è avvenuto questo miracolo tecnologico.

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Alla madre è bastato indossare un casco per la realtà virtuale e dei sensori sulle mani. Grazie a questi piccoli accorgimenti ha potuto incontrare la sua bambina. Un’esperienza straordinaria e commovente che ha emozionato tutti gli spettatori. Il genitore è stato profondamente  toccato dall’esperienza, grazie a questa nuova tecnologia ha potuto rivivere un momento spensierato con sua figlia.

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Non è finita qui perché nel 2021 un uomo ha potuto incontrare sua moglie. I due hanno potuto interagire e parlarsi come se tutti e due fossero ancora vivi. I movimenti e l’aspetto dei defunti è studiato nei minimi dettagli dagli esperti che cercano di trovare attori che abbiano anche una voce molto simile a quella delle persone scomparse.

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Tanti passi avanti che abbattono una barriera che prima ci sembrava invalicabile. Grazie alla realtà virtuale la morte fa meno paura e forse tra qualche anno tutti noi saremo in grado di rivedere i nostri cari. Non dobbiamo dimenticare che questa tecnologia aiuta anche i malati terminali. Un semplice casco per la realtà virtuale li può portare a chilometri di distanza dal luogo in cui sono segregati. Dalle spiagge più belle del mondo, a una cavalcata al tramonto. Con la realtà virtuale tutto sembra possibile.

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