Attrice suicida, tragedia al teatro Bellini di Napoli: aveva 22 anni

Una attrice suicida in giovanissima età: la ragazza studiava al “Bellini” per perfezionarsi nella recitazione. Cosa c’è alla base del gesto.

Attrice suicida recitava al teatro Bellini
Attrice suicida recitava al teatro Bellini Foto dal web

Dramma orribile a Napoli: al teatro Bellini, uno dei più rinomati della città, si è verificato un caso di cronaca nera con una giovane attrice suicida. La vittima aveva solamente 22 anni e frequentava i corsi di recitazione della Bellini Factory.

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Si tratta dell’Accademia ufficiale della importante struttura di arte del capoluogo campano, alla quale si rivolge chi intende diventare attore. La Direzione del teatro Bellini ha confermato la tragica circostanza.

Si parla di un “dramma interiore” che la ragazza avrebbe vissuto. Una cosa evidentemente troppo grossa da gestire e da sopportare, e che ha spinto la 22enne a farla finita. “L’allieva ha deciso con un atto estremo di risolvere il dramma che stava vivendo”, fa sapere costernata la direzione del Teatro.

Il fatto ha suscitato uno sconvolgimento profondo in tutto il personale, non solo tra gli attori e gli altri allievi ma anche fra i lavoratori a tutti i livelli che prestano la propria opera al Bellini.

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Attrice suicida, aperta una inchiesta

Subito la Procura ha disposto l’apertura di una indagine per cercare di capire cosa ci sia alla base di questa drammatica situazione con l’attrice suicida. Al contempo sia la direzione che la famiglia della giovane chiedono il più stretto riserbo su quanto successo.

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Anche per questo motivo nome, cognome ed altre informazioni sensibili nei confronti della vittima non verranno diffuse. In casi come questi è importante mantenere il rispetto per le persone coinvolte.

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Non solo per la vittima ma anche per i parenti e gli amici, che dovranno fare i conti con tutte le pesantissime conseguenze psicologiche connesse al tutto. E comunque, come la deontologia professionale impone, occorre fare ricorso a tutta la delicatezza ed il rispetto possibili da parte della stampa nel trattare di situazioni analoghe a quella ivi narrata.

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