Sara Pedri, in una lettera aveva scritto: “Sono terrorizzata”

Il giallo di Sara Pedri, giovane medico dell’ospedale di Trento, in una lettera aveva scritto: “Sono terrorizzata”.

Sara Pedri

Aveva paura Sara Pedri, la giovane ginecologa scomparsa in Val di Non lo scorso marzo. Una paura che aveva voluto mettere nero su bianco in una lettera, nella quale si sfogava raccontando di quanto accadeva nel reparto dell’ospedale di Trento al quale era stata affidata. Parlava di un “enorme stato d’ansia” con il quale doveva confrontarsi nel nosocomio trentino.

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Insomma, non era assolutamente l’esperienza che si era immaginata, anzi giorno dopo giorno era andata sempre peggio. Nella lettera pubblicata per la prima volta dal settimanale ‘Giallo’ in edicola si parla in maniera esplicita del “terrore” che si generava in quel reparto, tant’è che addirittura la giovane sarebbe stata chiamata a rapporto per aver perso troppo peso.

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Nella lettera di Sara Pedri, la denuncia per quanto avveniva nel suo reparto

Una ragazza sorridente, all’apparenza, la giovane ginecologa Sara Pedri, ma chi la conosceva quel sorriso lo vedeva spegnersi di giorno in giorno. Colpa di un lavoro che avrebbe dovuto essere la sua vocazione e che si era trasformato in un incubo. Per tale ragione, a causa di ansia e terrore non se l’è sentita di portare avanti ancora quell’esperienza che l’aveva segnata. Lo dice chiaramente nella lettera: “Sono completamente bloccata e non posso proseguire”.

Chi la conosceva, sostiene che Sara Pedri era davvero molto cambiata in quest’ultimo periodo, che viveva le proprie ansie e non riusciva a uscirne. Secondo i suoi familiari, tutto questo l’avrebbe portata prima a dimettersi dall’ospedale in cui lavorava, per poi fare un gesto estremo. La giovane donna, infatti, si sarebbe tolta la vita dopo essere sparita dalla circolazione: la sua auto è stata ritrovata, ma di lei non ci sono tracce.

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