La fashuin week milanese ha sorpreso tutti, ma soprattutto lo show di Fendi. Ecco le 5 cose da sapere
Grande successo per la Milano Fashion Week, che con i fashion show nostrani ha dimostrato di riuscire a portare avanti un’eredità di non poco conto.
Primo fra tutti lo show di Fendi, che attraverso tutte le sue novità è stato in grado di dimostrare quanto la moda italiana sappia fronteggiare i trend internazionali.
Ecco le 5 cose da sapere della sfilata autunno/inverno 2023.
Fendi, uno show in grado di sorprendere: le 5 cose da sapere
I tessuti a trasparenze insieme alle sapienti geometrie decostruite e un insieme di altri elementi hanno fato sì che questa nuova collezione riscrivesse le regole dei prossimi trend.
Per l’autunno/inverno 2023, infatti, il linguaggio fashion che sfiora quello del design industriale rimanda dritto indietro agli anni ’80, in un mix sapiente di tecnologia futuristica e design analogico.
Stando all’analisi del critico britannico di Vogue, sono questi i 5 punti chiave della sfilata.
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La presenza di Karl Largerfeld
Il punto di riferimento principale è stata una sfilata degli anni 2000 di Fendi. Il nuovo direttore artistico Kim Jones, infatti, ha esplorato dei vecchi codici per reinventarli nel presente, all’insegna di “un insostenibile leggerezza dell’essere”.
2. Gli anni ’80 tornano in auge
Il direttore artistico, però, ha fatto qualcosa di più. E’ tornato dietro agli anni ’80 per rimandare al linguaggio di allora della maison dove la presenza di Karl Lagerfeld si sentiva eccome.
“Ho analizzato vari codici della maison e, sapete, lui è stato lì per 54 anni, quindi è difficile ignorarlo”, ha spiegato Jones.
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La presenza del passato designer si è fusa con la volontà di dar vita a una collezione in cui la femminilità di una donna nuova e contemporanea la fa da protagonista.
3. Contemporaneità e femminilità
Vogue ha titolato questa parte come cemento e chiffon. E come dargli torto. La nuova collezione di Fendi, infatti, mixa sexy bustier a pantaloni oversize e canotte da uomo dando vita a una donna contemporanea che non deve rifarsi a canoni standard per star bene con sé stessa.
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4. L’eredità è tutto
Fonte di ispirazione del designer il modo in cui le donne della famiglia Fendi si scambiano gli abiti.
“A un certo punto, Delfina si è presentata con indosso una camicetta appartenente alla collezione che Lagerfeld aveva disegnato ispirandosi all’estetica del famoso collettivo degli anni ’80. Mi è piaciuta così tanto che gliel’ho tolta e l’ho messa fra gli articoli da sviluppare. È così che è iniziato tutto”, ha spiegato Jones, riferendosi a una camicia che la ragazza aha rubato dal guardaroba vintage della madre.
5. Borsa comanda colore
Fra gli assiomi che abbiamo appreso di questa collezione la preponderanza delle borse è una di queste.
Jones e Venturini, responsabili del reparto accessori, hanno dato vita a look incredibili che sono stati resi tali grazie alle mini bag.
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I designer hanno in più offerto la possibilità di far collaborare gli artigiani di tutta Italia con la possibilità di reinterpretare l’iconica bag baguette.
“Era questo il mio problema quando sono arrivato da Fendi: conoscevo le borse molto meglio dei vestiti”, ha riferito Jones, specificando: “Silvia fa un lavoro incredibile, e mi piace dargli il risalto che merita. Adoro Silvia”.