Fabrizio Corona, pubblicato il video inedito dell’arresto: immagini forti

Fabrizio Corona è fuori dal carcere, ma i suoi pensieri sono ancora assorbiti dalla traumatica esperienza vissuta. Ecco la sua nuova testimonianza via Instagram.  

Come noto, con una decisione a sorpresa il Tribunale di sorveglianza di Milano ha disposto il ritorno di Fabrizio Corona agli arresti domiciliari perché “le esigenze di tutela della salute devono prevalere nella fase di esecuzione della pena”. All’ex Re dei Paparazzi era stata revocata la carcerazione casalinga per diverse infrazioni, a partire dall’uso smodato dei social e dalle troppo apparizioni in tv. Il trauma dell’esperienza vissuta, però, ancora domina i suoi pensieri.

Il video-denuncia di Fabrizio Corona

Sul suo seguitissimo profilo Instagram Fabrizio Corona ha ora pubblicato un video piuttosto disturbante con un messaggio “forte” per i suoi fan a commento del momento della scarcerazione.

“LE VERITÀ – scrive Fabrizio Corona, a caratteri tutti maiuscoli, come a voler gridare tutta la sua rabbia covata nelle settimane di detenzione -. LA POLIZIA TENTA ILLEGALMENTE DI ‘IMPOSSESSARSI DEL TELEFONO DI FABRIZIO’. GUARDA AVANTI CON OTTIMISMO SENZA MAI DIMENTICARE .

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Le immagini hanno suscitato un’ondata di reazioni da parte dei fan e follower di Fabrizio Corona, la maggior parte – almeno finora – a suo favore. “La ‘legge’ in cui credo io non è questa!!! – si legge in uno dei tanti commenti -. Basta persecuzione, andate a prendere i pedofili, gli assassini, i rapinatori, mandate in galera chi compie atti veramente degni del vostro tempo e delle vostre indagini!!!”. Un altro gli fa eco: “E questa è la giustizia gli hanno preso il tel senza motivo e in più hanno aggredito per calmarlo in 4/5 complimenti dovreste fare dei corsi di psicologia invece di fare i giustizieri e abusare della divisa per questo il popolo vi odia siete schiavi dello stato e del potere 👏👏👏👏👏👏💩”. E così via…

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Giova ricordare che quando i primi di marzo gli venne notificato il ritorno in carcere, Fabrizio Corona aveva reagito con disperazione, tentando addirittura di tagliarsi le vene. Ricoverato nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano dove aveva iniziato uno sciopero della fame e continuato con i gesti autolesionistici, il 22 marzo era stato trasferito nel carcere di Monza. Ma i suoi avvocati si sono battuti per riottenere gli arresti domiciliari, viste le sue precarie condizioni di salute mentale. La speranza è che stavolta la “tregua” duri più a lungo.

 

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