Alessio Boni, malattia e sofferenza: la drammatica confessione

“E’ stata una storia devastante, di cui non ho mai parlato, un’ossessione. E io ho sofferto tanto, a lungo” ha raccontato l’attore Alessio Boni.

L’amore può essere un’emozione bellissima, ma non sempre è così: talvolta questo sentimento può trasformarsi in ossessione. L’effetto in certi casi è devastante, e Alessio Boni (protagonista della fiction di Rai Uno Tutti pazzi per amore 2) lo sa bene.

Leggi anche -> Manuela Arcuri, la storia d’amore con lo sceicco Al Habtoor: ecco la verità

“In quei mesi non piangevo. Seguivo con la mente il feretro della passione più devastante della mia vita. Me ne stavo annichilito, malato nell’anima, la rabbia che montava dentro e non riusciva a diventare lacrime. Lei era l’essenza del piacere e il mio veleno, era la mia ossessione”. Così ha raccontato l’attore ad OK Salute. “E’ stata una storia d’amore devastante, di cui non ho mai parlato, un’ossessione. E io ho sofferto tanto, a lungo. Non riuscivo a lavorare, non uscivo più. Finché, dagli occhi di mia madre, ho capito che il mio equilibrio era in pericolo”.

La donna che lo ha salvato

“Era bella, era colta, amava l’arte come me, la passione era alle stelle. E lì il delirio, la follia. Un momento l’essenza della felicità e un momento dopo un incubo. Non che fosse peggiore di me, non voglio dire questo. Volevo stare con lei e non ci riuscivo. E intanto davo il peggio di me”.

Leggi anche -> Aurora Ramazzotti, la foto fa discutere: tra le mani un palloncino fallico

A salvarlo da questa ossessione però è stata un’altra donna (e non una qualsiasi). “Aun tratto ci furono gli occhi di mia madre, uno sguardo ancestrale, intimo, che sembrava arrivare dalla notte dei tempi. Era preoccupatissima. E allora mi preoccupai anch’io. Fine. Basta. Stop. Dopo cinque, sei mesi di passione violenta ce la facevo”. Nonostante il periodo passato, però, Alessio Boni ammette che se potesse tornare indietro nel tempo non cambierebbe nulla. “Sì, in fondo a quella donna di cui non pronuncerò il nome devo dire grazie, perché è per merito suo se in pochi mesi sono cresciuto, da ragazzo sono diventato un uomo”.

Impostazioni privacy