Fabrizio Corona, altro dramma: “Ho perso tantissimo sangue” FOTO

Per l’ennesima volta Fabrizio Corona è protagonista di una circostanza controversa che lo riguarda. Il catanese mostra immagini forti.

Fabrizio Corona
Fabrizio Corona Foto dal web

Fabrizio Corona, ancora una volta l’ex fotografo dei vip fa parlare di sé. Da quanto è possibile vedere da alcune storie pubblicate sul suo profilo Instagram, il 47enne originario di Catania si sarebbe reso protagonista di un nuovo caso di autolesionismo.

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Da qualche giorno lui ha lasciato il carcere di Monza, dove ha trascorso un mese di reclusione dopo le recenti disposizioni emesse dal Tribunale di Sorveglianza di Milano a suo carico.

Lo stesso Tribunale di Sorveglianza del capoluogo lombardo ha però accolto l’istanza avanzata dai legali difensori di Fabrizio Corona, che avevano addotto alla incompatibilità di una detenzione in cella con quello che è l’attuale stato psichico dell’ex marito di Nina Moric.

In attesa di una decisione definitiva, è quindi avvenuta la concessione degli arresti domiciliari per Corona. Il quale però si sarebbe lasciato andare ad un nuovo fatto di violenza inferta contro sé stesso.

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Fabrizio Corona: “Mi devo curare e poi torno in cella”

Lo rivediamo ancora una volta con il volto ricoperto di sangue, come avvenuto a marzo. Subito la sua abitazione a Milano ha visto l’arrivo di alcuni paramedici e di soccorritori del 118. Lui fa sapere ai propri fans: “Ho perso molto sangue. Ora devo andare a farmi curare, poi ancora in carcere”.

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Il motivo per il quale lo scorso 11 marzo Corona aveva dovuto fare rientro in carcere era giustificato da diverse violazioni riscontrate rispetto a quelle che erano le disposizioni decise dai giudici.

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L’utilizzo dei social network, il mancato rispetto degli orari in cui stare a casa – obbligatorio di notte – e l’avere ospitato alcuni pregiudicati figurerebbero tra le cause scatenanti che avevano portato il Tribunale di Sorveglianza a mutare i domiciliari in detenzione in cella vera e propria. All’arrivo delle autorità incaricate di arrestarlo era seguito il finimondo.

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