L’eredità, Flavio Insinna spiazzato per il gesto della campionessa

Ha spiazzato un po’ tutti la campionessa della puntata di questa sera de “L’Eredità” con un gesto a cui nemmeno Flavio Insinna era preparato.

Se c’è un programma che nasconde incredibile colpi di scena e risultati inaspettati, quello è proprio “L’Eredità“. Lo show condotto da Flavio Insinna è davvero pieno di insidie e anche i più bravi e i più cervelloni possono crollare da un momento all’altro, perdendo tutto.  Insubbiamente tra le prove più amate e decisive del telequiz c’è “la Ghigliottina” che spesso ha distrutto montepremi altissimi e spedito a casa concorrenti veramente di talento. E’ un po’ la prova del nove. Ma quello che è successo nella puntata di oggi 21 aprile ha spiazzato anche i fan più accaniti del programma.

L’Eredità, la scelta discutibile della concorrente

La scelta della parola vincente nell’ultima manche del gioco dell'”Eredità“, la temutissima “ghigliottina” è davvero complicata. Se il montepremi di solito viene prosciugato dalla selezione delle parole precedente, anche l’ultimo passo prima della vittoria o della sconfitta, è un’impresa ardua. Durante la puntata di oggi 21 aprile del quiz di Flavio Insinna, tuttavia, la scelta della concorrente ha spiazzato i telespettatori.

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La campionessa è Maya che ha sconfitto tutti gli avversari ed è arrivata all’ultima fase, con un montepremi di 200mila euro. Una somma davvero niente male che tuttavia verrà dimezzata nella scelte delle parole da unire: “poesie, organizzare, bacino, tempo, riso.” Cinque parole che apparentemente non hanno niente in comune ma che in realtà sono unite da una sesta parola, quella che la concorrente avrebbe dovuto indovinare.

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Maya ha scritto “fluire“. Una scelta che molti hanno definito discutibile e shockante, perché è strano che la parola vincente sia un verbo. Quella vincente, infatti, era un’altra, era “raccolta“. Come ha ricordato Insinna in chiusura: “La parola era ‘raccolta’. Ma tu hai la stoffa da campionessa, ha fatto bene la nonna a iscriverti.

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