Massimo Galli: “Governo imprudente, riaprire tutto è pericoloso”

Il professor Massimo Galli esprime una netta contrarietà alle disposizioni volte ad attuare diverse riaperture dal prossimo 26 aprile.

Massimo Galli
Massimo Galli foto dal web

Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, dimostra di non apprezzare affatto il nuovo Dpcm di prossima emanazione che presenterà svariate riaperture, previste da qui fino a luglio. Il professore si dice consapevole del grado di tolleranza ormai già superato da tempo da parte della gente.

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“Ma la sicurezza è più importante e viene prima di tutto, nonostante in molti abbiano la necessità di lavorare. Purtroppo però molti sessantenni e settantenni non hanno avuto ancora il vaccino. E hanno dei nipoti che sono tornati a scuola in presenza”. Chiarissimo il rischio incontro al quale stiamo andando, a detta di Massimo Galli.

A ‘CartaBianca’ su Rai 3 il professionista afferma chiaramente che avrebbe preferito un approccio più cauto, con nuove aperture concepite meglio dal punto di vista strategico. E non subito ma a partire magari dalla metà di maggio.

Riaprire tutto e subito non è prudente: Galli lo fa capire a chiare lettere e si chiede cosa faremo qualora possa verificarsi un aumento dei contagi già entro le prossime due settimane, come conseguenza di quello che in tanti possono interpretare come un liberi tutti.

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Massimo Galli, critiche evidenti al Governo Draghi: “Altro che rischio calcolato”

“Il premier Draghi ha affermato che riapre perché è un rischio calcolato. Ma non lo è affatto. Non siamo come l’Inghilterra che ha effettuato 43 milioni di vaccini”. Per lui poi è lontana l’ipotesi su una immunità di gregge, pur non essendo questo un obiettivo irrealistico.

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Il professor Galli è molto critico nei confronti del nuovo governo, alla luce delle disposizioni di immediata attuazione. Questo sarebbe stato un atteggiamento da mettere in pratica solamente nel caso in cui la campagna di vaccinazione avesse mostrato risultati migliori.

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Invece sono ancora troppo poche le dosi somministrate. Ed il mancato rispetto delle regole anti pandemia rischia di far piombare l’Italia in direzione di una possibile quarta ondata prima dell’arrivo dell’estate.

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