Martina Rossi, morta a Maiorca: indagini e processo, il giallo del decesso

Il caso di Martina Rossi, la ragazza morta a Maiorca nell’agosto 2011: indagini e processo, il giallo del decesso, chi sono gli imputati.

Martina Rossi

Sono due gli imputati nel processo per la morte di Martina Rossi: la ragazza fu vittima di una tragedia mai del tutto chiarita. All’alba del 3 agosto del 2011, precipitò dal balcone della camera 609 dell’hotel Santa Ana di Palma di Maiorca. Secondo l’accusa, la studentessa ligure si stava ribellando a una tentata violenza sessuale e proprio di questo reato devono rispondere gli imputati.

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Sul banco degli imputati nel processo, ci sono due ragazzi della provincia di Arezzo: si tratta di Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni. Entrambi appunto sono accusati di tentata violenza sessuale di gruppo. A oggi, quasi 10 anni dopo quei tragici fatti, non vi è una sentenza di condanna definitiva per quella morte.

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La morte di Martina Rossi: ecco cosa sappiamo finora di questo giallo

Attesa per oggi 28 aprile 2021 la sentenza di appello bis, che dovrebbe condannare i due imputati a pene tutto sommato lievi, sono diverse le tesi e le congetture emerse rispetto a questo grave fatto di cronaca. La versione emersa in un primo momento sosteneva che la ragazza ligure avesse fatto uso di marijuana e che successivamente si sia suicidata. Una versione dei fatti questa, che è stata avallata dalla giustizia spagnola, la quale ha chiuso il caso archiviandolo come suicidio.

La famiglia di Martina Rossi, invece, non si è mai arresa davanti a questa versione dei fatti, mentre nel processo che si tiene in Italia dopo la riapertura del caso, la difesa dei due imputati solo di recente ha cambiato tesi. Infatti, dal suicidio si è passati a sostenere che la ragazza avrebbe avuto un malore mentre si sporgeva dalla finestra. Nel mentre, sono appunto passati quasi 10 anni e uno dei reati dei quali i due giovani erano accusati, morte in conseguenza di altro reato, è caduto in prescrizione.

Così, nella sua requisitoria, il procuratore generale ha chiesto una condanna di tre anni di carcere. La difesa vuole l’assoluzione dei due imputati. Forte è infine il desiderio di giustizia da parte dei due genitori della ragazza, Bruno Rossi e Franca Murialdo. I due hanno fiducia nel fatto che almeno quel poco di verità processuale venga accertata e confermata da una sentenza.

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