Pfizer, allo studio la pasticca anti Covid: quando sarà disponibile

Da Pfizer arriva la conferma di una ricerca per curare il virus in maniera non invasiva, con l’assunzione orale di una pasticca.

Pfizer pasticca anti Covid
Pfizer pasticca anti Covid FOTO Getty Images

Pfizer, oltre al vaccino, starebbe pensando anche alla realizzazione di una pasticca, allo scopo di trovare un ulteriore rimedio per curare il Covid. Lo fa sapere Medical Facts, la rivista medica online diretta dal professor Roberto Burioni.

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L’azienda farmaceutica statunitense ha cominciato gli studi su una precisa molecola antivirale denominata PF-07321332 e ritenuta un potenziale inibitore capace di annullare la capacità del virus di replicarsi all’interno delle cellule umane.

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L’azione avverrebbe all’interno del sistema respiratorio, per cui assumere tale inibitore tramite una pasticca per via orale rappresenterebbe una valida contromisura. Lo ha confermato anche la stessa Pfizer, per bocca del suo capo ufficio scientifico e presidente del reparto ricerca e sviluppo medico, Mikael Dolsten.

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Pfizer, i risultati sulla pasticca anti Covid sarebbero molto incoraggianti

Il rimedio, nelle intenzioni della società, è quello di fare assumere questa pasticca ai primissimi segni di infezione, in maniera tale da stoppare sul sorgere ulteriori possibili complicazioni e conseguenti ricoveri in ospedale.

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Per ora non stanno trapelando tante informazioni in merito agli esperimenti condotti da Pfizer, se non che i primi risultati risulterebbero essere molto incoraggianti. I test al momento avrebbero avuto luogo soltanto su cavi di laboratorio e non sarebbe emerso alcun effetto collaterale.

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Ma l’azienda avrebbe già pronti dei volontari ai quali somministrare il risultato della propria ricerca assieme a del Ritonavir in basse dosi. Quest’ultimo è un farmaco antivirale anti HIV, rivelatosi efficace nel contrastare l’infezione respiratoria da Covid. Il tutto avverrà in tre fasi, nelle quali le quantità di questo medicinale e della pasticca risulteranno variate.

I tempi stimati per la realizzazione di questa ricerca indicano che potrebbe essere anche verosimile arrivare ad una distribuzione di massa entro la fine di quest’anno o per i primissimi mesi del 2022.

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