Vaccini, c’è chi lo rifiuta e chi lo ruba: denunciata badante

Covid, badante “ruba” il vaccino alla sua anziana. Denunciata per sostituzione di persona, è in attesa del processo

Sulla campagna vaccinale se ne raccontano e se ne sentono di tutti i colori. E’ pur vero che una campagna che riguarda tutta la popolazione e quindi quasi 60 milioni di persone, è naturale che possa incontrare delle contraddizioni. Tuttavia, c’è chi lo rifiuta e non si registra, come alcuni casi di over 80; c’è chi vuole sceglierlo temendo ripercussioni, come al caso di AstraZeneca. Ci sono poi i furbetti del vaccino, color che saltano la fila o, si dichiarano invalidi pur non essendolo affatto. La nuova notizia che riguarda la campagna vaccinale, stavolta, è diversa dalle solite. In provincia di Latina, infatti, una badante di 59 anni è stata sorpresa a truffare l’anziana che assisteva, facendosi vaccinare al suo posto. Ora è in attesa di essere processata per sostituzione di persona. L’anziana sarà invece vaccinata a breve.

Vaccini, badante ruba la dose all’anziana

Nello specifico, il fatto è avvenuto a Formia. La donna stava accompagnando l’anziana di cui si prende cura, di 93 anni, al centro vaccinale di competenza della zona per il vaccino. Arrivati al centro, la badante ha cercato di farsi somministrare il vaccino al posto dell’anziana signora. Gli operatori sanitari, però, si sono accorti dello scambio di persona e sono passati alle maniere forti. La badante è riuscita a farsi somministrare il siero, ma dopo la somministrazione ha mostrato il suo codice fiscale che l’ha condannata. Il rischio che ha corso l’anziana 93enne destinataria reale della dose era quello di non vaccinarsi più.

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La donna riceverà la dose mentre la badante è stata denunciata e andrà a processo per scambio di persona. A spiegarlo, infatti, è  Michele Pascale, comandante della compagnia dei Carabinieri di Formia a La Stampa: “La persona che aveva diritto al vaccino avrebbe rischiato di non farlo più. Le conseguenze – spiega ancora il comandante Pascale – non dovrebbero essere comunque gravi si va dalla pena sospesa a una sanzione di natura pecuniaria”.

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