Morto un noto dj radiofonico: era in carcere per stupro e pedofilia

Ray Teret, un noto dj radiofonico e amico di Jimmy Savile, è morto: era in carcere dopo una dura condanna per stupro.

(screenshot video)

Un ex dj radiofonico che è stato incarcerato per aver violentato e aggredito ragazze di 12 anni è morto in prigione. Ray Teret, questo il nome del dj condannato per stupro e pedofilia, che un tempo lavorava come collaboratore di Jimmy Savile, è stato condannato per sette stupri e 11 aggressioni risalenti agli anni ’60 e ’70.

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Teret è nato a Salisbury, nel Wiltshire, e ha iniziato a lavorare come magazziniere, apprendista operaio e cameriere al Ritz Ballroom di Manchester. La svolta fu l’incontro con Jimmy Savile, che appunto lo fece entrare nel mondo della radio. Teret è entrato a far parte di Radio Caroline North a metà degli anni ’60, dove divenne noto come “Ugli” Ray Teret. Contestualmente, fu anche l’autista di Savile.

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Le accuse a Ray Teret: dall’arresto al suicidio

Nel 1999, quando aveva 58 anni, Teret è stato dichiarato colpevole di aver avuto un rapporto di sesso non consentito con una ragazza di 15 anni. L’8 novembre 2012, Teret è stato arrestato nella sua casa di Woodlands Road ad Altrincham dalla polizia di Greater Manchester. A quel punto emersero vicende che appunto risalivano addirittura agli anni Sessanta e Settanta. Le accuse comunque non avevano nulla a che fare con quelle emerse negli stessi anni nei confronti di Jimmy Savile, anche lui finito nell’occhio del ciclone per reati di carattere sessuale.

Nell’ottobre 2014, Teret è comparso alla Minshull Street Crown Court accusato di oltre 30 reati di abuso sessuale, tra cui 18 accuse di stupro, alcuni risalenti agli anni ’60. In quella sede, contrariamente a quando l’uomo venne arrestato, una delle accuse riguardava un presunto reato commesso insieme da Teret e Savile. L’11 dicembre 2014, il giudice Baker ha condannato Teret a 25 anni di carcere. Da quel momento in poi, l’uomo è sempre rimasto in carcere, salvo rarissimi permessi, e oggi è arrivata la notizia del suo decesso.

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