Denise Pipitone, la voce è sua? Parla l’ex procuratore dell’inchiesta

Ultime rivelazioni sul caso della scomparsa di Denise Pipitone, la voce è sua? Parla l’ex procuratore dell’inchiesta.

Denise Pipitone

Non solo la ragazza di Scalea, che secondo alcuni abitanti del posto sarebbe identica a Denise Pipitone. Oggi Alberto Di Pisa, l’ex procuratore capo di Marsala, in un’intervista a ‘Storie Italiane’, rilancia. Torna a parlare dell’avvistamento avvenuto alla stazione centrale di Milano e che secondo lui sarebbe assolutamente credibile.

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Mentre proseguono gli accertamenti su una ragazza di etnia rom, data come molto somigliante alla bambina rapita il 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, Di Pisa è sicuro. Sottolinea come la bambina avvistata da una guardia giurata a Milano nel mese di ottobre del 2004 sarebbe “al 90%” la figlia di Piera Maggio. E questo vorrebbe dire che la ragazza potrebbe ancora essere viva e sarebbe stata portata altrove dopo essere stata rapita.

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Le parole dell’ex procuratore sul caso di Denise Pipitone

Questa è anche la tesi che i familiari di Denise Pipitone hanno tenuto in maggiore considerazione. Ma intervenendo a ‘Storie Italiane’ l’ex procuratore fa anche un passaggio in più. E rilancia le accuse alla sorellastra della piccola, Jessica Pulizzi. Questa finì sotto processo per la scomparsa della bambina, venendo poi assolta al termine dell’iter legale. Ma il sospetto sulla giovane è sempre stato elevato: “C’è un’intercettazione in cui Jessica Pulizzi afferma di averla portata a casa di qualcuno, quindi si presume che abbia prelevato la bambina”.

Di Pisa sottolinea quindi: “Questo qualcuno si suppone l’abbia consegnata a qualcun altro che successivamente l’ha ceduta ai nomadi. Per me al 90% la bambina vista a Milano è Denise Pipitone per tanti motivi: la somiglianza fisica, il taglio che aveva sulla guancia sinistra e l’accento siciliano”. Poi parla di un’intercettazione di Anna Corona, mamma di Jessica Pulizzi, in cui a suo avviso la donna avrebbe saputo o sospettato di essere intercettata, per cui le sue parole non corrisponderebbero al vero anche per questo.

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