Caso Aurora Leone, Pecchini svela: “Chiedo ai The Jackal di essere sinceri”

Gianluca Pecchini, direttore generale della Nazionale Cantanti, ha svelato ciò che è successo con Aurora Leone: la sua replica

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Sono state ore non facili per l’ormai ex direttore generale della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini, che si è dimesso dopo il caso con Aurora Leone, giovane attrice dei The Jackal che sarebbe stata cacciata a cena.  Così è tornato a parlare dopo le varie denunce social: “Quello che chiedo ai The Jackal è di essere sinceri e di dire la verità su quanto è accaduto”, così ha voluto svelare tutta la verità all’Adnkronos. Poi ha aggiunto: “Devo tutelare la mia immagine da questa macchina mediatica del fango che mi hanno scatenato contro. Ho sepso 40 anni di vita per il mio lavoro che ha raccolto 100 milioni di euro, compresi i 300mila euro dell’ultima partita”.

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Così Pecchini ha voluto spiegare tutto nel dettaglio: ”Io e i The Jackal non giochiamo ad armi pari visto che io non possiede neanche Facebook. Loro usano una macchina mediatica contro cui io non posso competere”. Infine, ha aggiunto: “Spero che possano essere sinceri e che dicessero come sono realmente andate le cose. Rischiano di rovinare la mia carriera e la mia famiglia visto che ho tre figlie”.

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Caso Aurora Leone, tutta la verità di Pecchini

Lo stesso direttore ha raccontato ciò che sarebbe successo quella sera J Hotel: “Eravamo tutti nella sala del ristorante del J Hotel. Così stavo controllando i vari tavoli dove ci sarebbero dovuti sedere il nostro fondatore e Donna Allegra Agnelli. Al tavolo della Nazionale Cantanti ci si siedono solo i calciatori e i cantanti. In quel momento i cantanti smettono di essere artisti e diventano una squadra di calcio che il giorno dopo deve scendere in campo per raccogliere fondi”. Poi ha aggiunto: “Io sono andato lì e ho semplicemente detto loro: ‘Ragazzi questo è il tavolo della Nazionale Cantanti‘. Così ho chiesto loro se potevano sedersi in un altro tavolo. Così hanno fatto dopo visto che hanno cenato in un tavolo lì a fianco”.

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Infine, Pecchini vuole soltanto che la verità esca a galla una volta per tutte: ”Non so perché Aurora abbia raccontato questa storia. L’ho vista un po’ stizzita quando le ho detto che quello era il tavolo della Nazionale Cantanti ma non mi sarei mai immaginato un caos del genere. Loro continuano a dire che io ho detto frasi sessiste e a infangare il mio nome. Io li ho visti per pochi secondi”.

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