Ospedale sotto accusa: madre allontanata, pochi giorni dopo il figlio muore

Una mamma, il cui bambino è morto subito dopo il parto, è stata allontanata ripetutamente da un ospedale nonostante avesse sofferto di dolori

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Zak-Ezra Carter è morto in Gran Bretagna due giorni dopo la sua nascita il 20 luglio 2018. La mamma Adele Thomas era entrata in travaglio la mattina presto ed era diventata sempre più frustrata con l’aumentare del dolore e del disagio. Riassumendo una dichiarazione scritta dalla donna per la prima volta, il medico legale ha detto che la signora Thomas e il suo partner sono andati in ospedale intorno alle 5 del mattino, circa 90 minuti dopo che le sue acque si sono rotte. Le sono stati fatti dei test e le è stato detto di tornare a casa prima di tornare per essere valutata alle 9.20 e, una volta tornati, di nuovo le era stato detto che non era pronta per essere ammessa. Il compagno della Thomas aveva chiamato nuovamente il centro intorno alle 11.30 e le infermiere gli avevano detto che, se fossero tornati, loro l’avrebbero esaminata di nuovo e l’avrebbero rimandata a casa. La futura mamma ha aspettato “finché si è sentita in grado“, ma è tornata al centro parto intorno alle 12.30.

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Cosa è successo in ospedale

Una volta arrivati in ospedale, alla donna è stata data una piscina per il parto, ma le è stato anche detto che sarebbe stata meglio a casa perché era dilatata di soli 3 cm, sebbene avesse difficoltà a camminare. Adele ha dichiarato: “Ho iniziato a spaventarmi. Questa era la mia prima gravidanza e soffrivo. Ero profondamente sconfortata dal fatto che continuassero a rimandarmi a casa“. Verso le 16.30 è tornata di nuovo in ospedale con il compagno e la madre. In questa occasione è stata ricoverata, dopo che gli infermieri avevano visto che era molto più dilatata rispetto a prima. La donna ha ricordi confusi di quanto accaduto subito dopo, probabilmente a causa delle medicine che le avevano dato per il dolore. Ma i buchi del racconto sono stati riempiti da un’ostetrica, Theresa Ward, che ha dichiarato che la seconda fase del travaglio è iniziata verso le 18:05. La donna aveva fatto un check-in in stanza perché era preoccupata per alcune osservazioni fatte della da una collega. All’arrivo in stanza, l’ostetrica non ha visto il partogramma, il documento utilizzato per registrare le osservazioni durante il travaglio. Ma se questo fattore era già strano, ancora più preoccupante era la posizione della futura mamma nel letto.

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Poco prima della nascita, l’ostetrica non è stata più in grado di sentire il battito cardiaco e ha informato un collega, che invece lo udiva, seppure debolmente. Non convinta, la Ward ha quel punto ha preso in mano la situazione e ha intimato di “tirare fuori il bambino”. Due giorni dopo questa esperienza in ospedale, il figlio di Adele è morto.

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