Il giallo della scomparsa di Mauro Romano, lo sfogo della mamma dopo le lettere anonime: “Ditemi dove si trova”.
Non ci sta Bianca Colaianni, mamma di Mauro Romano, il bambino che sparì da Racale, in provincia di Lecce, ormai nel 1977 e da allora nulla si è saputo del suo destino. Dopo che nei giorni scorsi sono arrivate alcune lettere anonime a giornalisti legati all’inchiesta, ora si sfoga all’edizione pugliese di Quotidiano Italiano. La donna ha ricostruito alcuni dettagli della vicenda che le ha cambiato la vita.
Leggi anche –> Sara Pedri, medico scomparso: “Rilevato un corpo in un lago”
Ha portato l’inviato del quotidiano sui luoghi in cui sarebbe stato portato il figlio dopo essere stato rapito, 44 anni fa. Chi lo ha rapito, stando alla ricostruzione della donna, lo ha poi consegnato ad altre persone: la domanda è se poi il piccolo sia stato ucciso oppure no. Nelle ultime lettere anonime, si spiega che i resti del bambino si troverebbero a Castelforte, una località del comune di Taviano, a una manciata di chilometri da casa della famiglia Romano.
Leggi anche –> Mauro Romano, svolta nel caso: le parole della mamma Bianca
Mamma Bianca e la richiesta di aiuto a ritrovare suo figlio Mauro Romano
Mamma Bianca, per tale ragione, si rivolge a chi ha inviato quelle lettere anonime e chiede di essere aiutata a ritrovare i resti di suo figlio. Si domanda come mai chi sa dopo tanti anni ancora non parla. “Ditemi, dove devo scavare?”, domanda la donna ormai 76enne che chiede appunto pietà a chi ha scritto quelle lettere. Indica dei punti la donna, dove potrebbe essere stato sepolto il piccolo, mostra il luogo della prigionia, dove Mauro Romano venne lasciato, dopo essere stato narcotizzato per impedirgli di scappare.
Quindi, la mamma di Mauro Romano sostiene che le lettere potrebbero essere un depistaggio. Si dice stanca di lottare, ma non si rassegna all’idea che possa essere stato ucciso. “Mi hanno scelto una tortura eterna, sia allora che oggi”, sottolinea ancora Bianca Colaianni e spiega: “Sono morta a 33 anni quando hanno rapito mio figlio”. La storia di mamma Bianca è dunque una storia dolorosa, la storia di una donna che dal 1977 vive nel limbo e chiede solo di sapere la verità sulla sorte di quel figlio che non ha visto crescere.