Italiano ucciso in Messico, freddato mentre festeggiava la Nazionale

Giunge la drammatica notizia dell’assassinio di un nostro connazionale italiano ucciso dopo avere assistito alla finale di Euro 2020 fra Italia ed Inghilterra. Indagano le forze dell’ordine locali.

Italiano ucciso in Messico indagano le autorità locali
Italiano ucciso in Messico indagano le autorità locali FOTO Getty Images

Un cittadino italiano ucciso dall’altra parte del mondo. La tragedia ha avuto luogo in Messico e le autorità del nostro Paese hanno compiuto le verifiche del caso, confermando purtroppo il tutto.

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La vittima si chiamava Michele Colosio ed aveva 42 anni. Era originario della piccola località lombarda di Borgosatollo, in provincia di Brescia. La notizia è riportata anche dal quotidiano della città, il Giornale di Brescia.

Il nostro connazionale si trovava lì a margine di uno dei suoi tanti viaggi compiuti a partire dal 2011, quando aveva cominciato a svolgere una fervida attività di volontariato. L’omicidio è avvenuto per via di alcuni colpi di pistola ricevuti dall’italiano ucciso.

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Italiano ucciso, perché si trovava in Messico

Lui aveva lavorato come tecnico del reparto di Radiologia degli Spedali civili di Brescia, prima di intraprendere una nuova carriera nel campo della cooperazione internazionale. L’assassinio ha avuto luogo per le strade della città di San Cristóbal de Las Casas, nello stato del Chiapas.

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Si tratta di una zona del Paese centramericano che è soggetta da molto tempo a scontri feroci tra bande rivali di narcotrafficanti. La stampa locale riferisce che Michele Colosio era sceso in piazza per festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei.

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A poca distanza dalla sua abitazione è avvenuto il tragico episodio, sul quale non si conoscono ancora ulteriori dettagli. Nei prossimi giorni dovrebbe avvenire il rientro della salma in Italia, una intricata operazione burocratica sulla quale sta lavorando la madre, che vive a Brescia.

Nello scorso mese di febbraio aveva perso la vita all’estero un altro cittadino italiano. Si trattava del funzionario diplomatico Luca Attanasio, il cui veicolo istituzionale venne preso di mira da un commando in Congo.

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