Morta la grande attrice: oltre 70 film, simbolo sensuale del cinema

Françoise Arnoul, morta la grande attrice: oltre 70 film, simbolo sensuale del cinema, si è spenta nelle scorse ore a 90 anni.

(screenshot video)

L’attrice Françoise Arnoul è morta: l’incarnazione dell’attrice sexy all’inizio della sua carriera, è rimasta famosa per il ruolo di Nini la lavandaia in “French Cancan” di Jean Renoir. L’attrice è morta ieri 20 luglio, all’età di 90 anni. Come detto, nei primi anni di carriera, era uno dei simboli della sensualità al cinema. Giovane rivale di Martine Carol negli anni ’50, poi eclissata da Brigitte Bardot nel decennio successivo, l’attrice Françoise Arnoul ha girato 70 film in carriera.

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Nata a Costantina, in Algeria, il 9 giugno 1931, Françoise Gautsch proveniva da una famiglia austera, protestante alsaziana da parte di padre ed ebrea da parte di madre. Nel 1945, il padre resta in Marocco per le campagne militari dell’epoca. Lei e il resto della sua famiglia, invece, arrivano a Parigi. Studia recitazione e viene contattata dal regista Willy Rozier. Per lei inizia una carriera davvero interessante.

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La straordinaria carriera di Françoise Arnoul: ecco chi era l’attrice

Ha appena 18 anni quando arrivano per lei le prime scene girate in una pellicole. Gira due film nel 1949, infatti: Le sedicenni, di Jacques Becker, dove recita una battuta, tagliata durante il montaggio; e Febbre di desiderio, di Willy Rozier, con scene essenziali che di fatto la rendono sin da quel momento un’icona sexy. Recita quindi in pellicole di Henri Verneuil, Jean Cocteau e Jean Renoir, affiancando tra gli altri Jean Gabin.

In Italia, a inizio anni Cinquanta, la vediamo nella pellicola I vinti, diretta da Michelangelo Antonioni. La vediamo poi in Delirio, regia di Pierre Billon e Giorgio Capitani. Tra le pellicole che l’hanno resa famosa, La Plus Belle Fille du monde, un film del 1951 diretto da Christian Stengel e ambientato nel dietro le quinte di un concorso di bellezza, e Il frutto proibito, pellicola di Henri Verneuil, tratta da un romanzo di Georges Simenon.

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