Da parte di Heather Parisi arriva una replica che non fa una grinza ad una utente che la critica per un motivo alquanto opinabile.
Heather Parisi, nel corso dell’ultimo anno, è stata coinvolta in alcune polemiche. Quasi tutte hanno riguardato le sue ferme posizioni in materia di pandemia, con la statunitense, amatissimo volto della televisione italiana negli anni ’80 in particolare, che ogni volta ha fornito dei precisi resoconti con tanto di critiche mirate.
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Come al solito, quando qualcuno esprime una idea, non sempre può riscuotere il 100% di riscontri positivi. Specialmente quando si tratta di un personaggio pubblico molto conosciuto quale Heather Parisi è. Ma alcune critiche che la riguardano partono da commenti che mai ci si sarebbe aspettati di leggere.
È il caso di una utente che muove una polemica contro l’eterna rivale di Lorella Cuccarini per il solo fatto che sua figlia Elizabeth abbia messo prima il suo cognome e poi quello del padre, Umberto Maria Anzolin, marito di Heather Parisi. “Non mi meraviglio che lui sia già il terzo uomo da cui ha avuto un figlio”.
A polemica assurda arriva una spiegazione lunga, serissima e precisa. Che comincia con una triste constatazione da parte della stessa Heather. “Nessun uomo è così antifemminista come una donna. È proprio vero che il peggior nemico della donna è la donna stessa!”.
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Heather Parisi, che risposta a chi la critica per il cognome
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“Questo commento se non fosse tragicamente indicativo di quanta strada ci sia ancora da fare per l’emancipazione della donna, sarebbe pure comico. E invece sembra essere fermo al più nero medioevo. Ma davvero c’è ancora chi crede che la posizione del cognome del marito” nei figli stia a significare chi comanda in famiglia?”.
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La donna di spettacolo precisa come il cognome dei figli avuti dal suo attuale marito (Elizabeth e Dylan, n.d.r.) sia soltanto ‘Anzolin’. Il ‘Parisi’ va interpretato come inglobato nel nome, “per questo precede il cognome”.
L’attrice e soubrette, oggi imprenditrice ed influencer molto seguita, si chiede se non sia il caso di superare una volta per tutti stereotipi del genere. Così come si chiede quale sia il possibile nesso tra una mera indicazione anagrafica “e la mia rettitudine morale”.
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Il finale è molto forte, con Heather che effettua un paragone tra questa polemica che l’ha coinvolta in prima persona e quelli che indicano come colpevoli di stupro le ragazze stesse perché indossano una minigonna.
