Che+cosa+si+intende+per+cocktail+dress%3F+La+sua+storia+%C3%A8+di+quelle+incredibili
ciaostyleit
/2022/03/27/storia-cocktail-dress/amp/
News

Che cosa si intende per cocktail dress? La sua storia è di quelle incredibili

Il cocktail dress ad oggi è ampiamente conosciuto e indossato per look versatili, ma conosci la sua storia? Non immagini quanto sia ricca di dettagli!

Ad oggi il cocktail dress, conosciuto semplicemente come abito da cocktail, appartiene a quel dress code delle situazioni eleganti ma non troppo formali. Ideale per il Sabato sera o il Venerdì al ristorante con il proprio partner, per una festa privata arrivando persino a inviti come lauree, cresimi, battesimi e matrimoni.

Foto da Canva

Sdoganato ovunque e appartenente nel modo più assoluto alla cultura fashion di tutti gli anni 2000, la sua è una storia molto interessante, ricca di dettagli e sfaccettature. Mentre ad oggi il cocktail dress può seguire i trend di stagione, varie tipologie di tessuto per corrispondere al caldo o al freddo, ai suoi esordi in tema abbigliamento rispettava e doveva assolutamente farlo alcuni canoni estetici ben predefiniti.

Perché quindi non scopriamo insieme l’incredibile storia dell’abito da cocktail? Vi conquisterà già dalle prime righe di lettura!

Tutti conoscono il cocktail dress, ma in pochi la sua storia: è davvero incredibile

Per poter parlare dell’attuale abito da cocktail bisogna fare un piccolo viaggio nel tempo. I primi modelli risalgono addirittura agli inizi del 900, quando l’idea dell’abito lungo signorile iniziava a star ‘stretta’ ad alcune donne un po’ più ribelli e libertine. Tuttavia l’anno padre per eccellenza del cocktail dress sarà il 1920. In quegli anni il proibizionismo abbracciava diversi campi della società, compreso quello che riguardasse il divertimento e la distrazione.

Foto da Canva

Venne imposto il divieto assoluto non solo di vendere alcolici, ma di berli in pubblico o all’interno dei classici pub e club. Ben presto quindi le bevande alcoliche vennero segretamente vendute di contrabbando tramite la malavita statunitense, in particolare all’interno delle case borghesi. Le donne, prima ancora della legge proibitiva sugli alcolici non potevano bere in pubblico, soprattutto davanti agli uomini.

In epoca proibizionistica invece erano spesso quasi costrette a dover partecipare alle riunioni casalinghe poiché presenziavano davanti a colleghi ed amici dei mariti. Proprio in queste occasioni le donne iniziarono ad essere accettate e da qui nascerà il famosissimo abito da cocktail. Il cocktail dress tuttavia doveva rispettare alcuni canoni estetici ben precisi affinché potesse essere indossato per presenziare alle ‘bevute formali’ casalinghe, in particolare doveva avere le stesse misure di una tenuta da lavoro, vedendo quindi comodità e casualità, aggiungendo l’eleganza di un abito lungo, che però in contesti simili risultava troppo impegnativo.

Foto da Canva

Ecco che quindi iniziano ad essere indossati alcuni tubini con lunghezza sino al ginocchio, a volte poco più, a volte poco meno, con scolli a barca, rotondi sul seno e spalline sostenute, arricchendo gli orli con frange, piumaggi e bolerini delicati. Gli anni 20 furono quelli per eccellenza dello sviluppo del jazz, pertanto lo stile musicale condizionò altamente l’idea del cocktail dress. Anche dopo il proibizionismo, l’abito da cocktail non smise di trasformarsi, difatti nei vari uffici verso le 17 molto spesso veniva istituita la cocktail hour, un momento di ritrovo tra colleghi in cui uomini e donne potessero gustare i drink. Se per gli uomini valeva la regola dello stesso abito da lavoro, per le donne invece ciò non avvenne. Ecco perché diverse stiliste iniziarono a disegnare alcune tipologie di abiti che rispettassero i canoni estetici delle mise quotidiane, arricchendo ogni dress con dettagli in pizzo, in macramè o merletti.

L’abito da cocktail diventerà quindi una vera e propria istituzione nel dress code festaiolo, arrivando agli anni 70/80 in accezioni coloratissime, luccicanti, spesso kitsch ed esagerate. Tornato alla ribalta in questi ultimi anni della generazione 2000, si conferma come must have per eccellenza degli abiti non troppo formali, garanti quindi di stile, portamento e sensualità femminile. Il cocktail dress è l’evergreen di ogni festa a cui ancora ad oggi non si può rinunciare. 

Cesare Orecchio

Recent Posts

Routine Hair Care completa: prodotti e consigli per ogni tipo di capello

Capelli lisci, ricci, sottili, crespi, trattati, colorati o naturali: ogni chioma ha una storia da…

3 settimane ago

Con questi 5 colori must have il tuo bambino non passerà inosservato: questo mix di colori è favoloso

Anche il proprio bambino potrà essere alla moda per quest'estate: sono questi i 5 must…

4 settimane ago

Capelli ricci, come ottenere boccoli perfetti in casa e in poche mosse: niente ferro e niente piastra

Non serve né ferro e nemmeno la piastra, per ottenere capelli ricci perfetti è questo…

4 settimane ago

Arriva direttamente dal Giappone e si chiama ‘Kobido’: elimina le rughe e rilassa la pelle

Con il metodo 'Kobido' che arriva direttamente dal Giappone si eliminano le rughe senza ricorrere…

4 settimane ago

Ho comprato dei pantaloni larghi ma non sapevo quali scarpe scegliere: con queste 5 scelte sono perfetta e non passo inosservata

I pantaloni larghi rappresentano un modello parecchio difficile da abbinare, soprattutto con la scarpe: quali…

4 settimane ago

Unghie eleganti e alla moda con il ‘milky nails’: la tendenza per un’estate glamour

Milky nails, la nuova tendenza unghie per un'estate all'insegna del minimal: un colore semplice, ma…

4 settimane ago