Covid, scienziato recupera dati cancellati dalla Cina: “Scoperta tremenda”

Sull’origine del Covid si dibatte da tempo, tra complotti e sospetti. Ora però viene alla luce un evento controverso che lascia interdetti.

Covid l'origine fa ancora discutere
Covid l’origine fa ancora discutere FOTO Getty Images

Ancora una volta emerge una notizia che fa decisamente scalpore, in merito a quella che è l’origine del Covid. Dagli Stati Uniti arriva un aggiornamento che porta la firma del dottor Jesse Bloom, biologo evoluzionista del “Fred Hutchinson Cancer Research Center”.

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L’accademico ha fatto sapere di avere scoperto dei dati in cloud cancellati in precedenza, ricostruendo in base a questi delle sequenze parziali di 13 virus inclusi in origine nel “National Institute of Health” degli Stati Uniti.

Di colpo tutti questi elementi non sono risultati più reperibili. Farebbero riferimento ai primissimi giorni di epidemia scaturita a Wuhan e quel che colpisce è che portano una data precedente a dicembre 2019, periodo in cui si è sempre creduto che il Covid sia sorto.

A quanto pare invece il Coronavirus sarebbe precedente, e con tutta probabilità anche i casi di morte direttamente connessi al virus potrebbero essere precedenti al primo ufficialmente noto in Cina, indicato nel 23 gennaio 2020.

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Covid, la scoperta lascia basiti

Il professor Bloom fa sapere che la Cina avrebbe effettuato una raccolta di campioni del Covid dai primi malati emersi a Wuhan, per conservare le sequenze virali relative all’interno della banca dati proprio del “National Institute of Health” americano.

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Tempo poche settimane ed ecco che questi dati, diventati fortemente compromettenti, sarebbero stati infine cancellati in tutta fretta per impedire un collegamento diretto tra la pandemia e la Cina.

Sempre Bloom si dice convinto che non sarebbe il mercato del pesce di Wuhan il luogo di origine del Covid. Rafforzando la convinzione che la Cina in realtà potrebbe sapere molto di più di quanto non lasci ad intendere. E che il virus circolasse già da prima di dicembre del 2019.

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C’è una ulteriore convinzione nella comunità scientifica internazionale secondo la quale il virus avrebbe avuto una origine in laboratorio diffondendosi in maniera però non volontaria. Ed il fatto che questi dati nuovamente emersi siano stati palesemente cancellati è una spia di quello che è decisamente un comportamento sospetto.

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