Sara Pedri, viene alla luce una tremenda verità: “Era un inferno”

La giovane ginecologa Sara Pedri, scomparsa dalla circolazione da diversi mesi viveva una terribile situazione. Gli inquirenti hanno accertato tutto.

Sara Pedri
Sara Pedri Foto da Twitter

La vicenda di Sara Pedri continua a presentare tanti punti di domanda. E fa temere per il peggio. La donna, che lavorava come ginecologa all’ospedale Santa Chiara di Trento, manca all’appello sin dallo scorso 4 marzo.

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Sono trascorsi quasi 5 mesi e di lei non c’è alcuna traccia. Purtroppo gli inquirenti sembrano propensi a dare adito alla ipotesi tragica del suicidio. Si ritiene infatti che Sara Pedri abbia subito delle forti pressioni in ambito lavorativo e che sia rimasta vittima di mobbing.

Tutto questo l’avrebbe portata a togliersi la vita. C’è in corso anche una indagine interna condotta dalla direzione dell’ospedale trentino. Contestualmente, il primario di Ostetricia e Ginecologia lavora in un altro reparto. La Asl locale lo ha trasferito altrove e con altre mansioni.

Si tratta di una decisione temporanea. Invece l’inchiesta che sta andando avanti per merito delle forze dell’ordine, hanno preso atto delle dichiarazioni di sei colleghi di Sara Pedri.

Tutti loro avevano confermato, solamente un mese dopo la scomparsa della donna, che il primario ed un’altra superiore si sarebbero resi responsabili di atteggiamenti intimidatori e vessatori nei confronti di numerosi altri professionisti.

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Sara Pedri, inquietante verità viene a galla mentre si cerca il corpo

Si parla di mortificazioni che, dal 2015 in poi, hanno portato ben 62 persone a chiedere un trasferimento in altre strutture sanitarie. La cosa è confermata anche dal Corriere della Sera, che ha intervistato un infermiere del Santa Chiara di Trento.

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Il professionista ribadisce a sua volta tutto quanto, parlando di atteggiamenti autoritari da parte dei due superiori. Una condotta che ha causato forti sofferenze psicologiche in molti sottoposti.

Alcuni di loro hanno anche subito dei declassamenti pesanti nelle loro carriere. L’azienda sanitaria trentina conferma poi, dopo avere preso analisi di alcuni carteggi, di gravi episodi oggettivi e di una situazione di reparto compromessa.

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Una settimana fa gli investigatori si sono recati presso il lago di Santa Giustina. Si tratta di un posto che vede il verificarsi di diversi episodi di suicidio. Per ora però non è emersa alcuna novità. Il tutto mentre anche la trasmissione “Chi l’ha visto” si sta occupando della sparizione di Sara Pedri.

Foto screenshot
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