Stalking al prete, “lo amo tantissimo”: donna in manette

Devono intervenire i carabinieri nei confronti di una donna che dava il tormento ad un parroco con stalking estremo. Gli ha fatto davvero di tutto.

Arrestata per stalking al prete
Arrestata per stalking al prete Foto dal web

Un grave episodio di stalking, l’ennesimo, ha portato il parroco di Lugo, Comune romagnolo situato in provincia di Ravenna, a dovere chiedere l’intervento dei carabinieri.

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A perseguitare il prete della chiesa di San Gabriele Arcangelo è da parecchio tempo una donna di 47 anni identificata come una cittadina di nazionalità croata. Da quanto risulta il prete deve gestire questa scomoda ed antipatica situazione – per certi versi anche pericolosa – sin dal 2018.

Ormai il religioso si era abituato a dovere vivere sempre con la supervisione di altre persone che stavano sempre accanto a lui, allo scopo di fornirgli protezione. Con alcuni fedeli lui è tornato a casa dopo una messa, ma poi l’autrice degli episodi di staling si è fatta viva, cominciando a bussare incessantemente al suo campanello.

Da qui l’intervento dei carabinieri che hanno arrestato lei in flagranza di reato, sottoponendola a regime di domiciliari. La donna si è giustificata affermando davanti al giudice di sentire un forte sentimento di infatuazione nei confronti del prete.

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Stalking al prete, arrestata una donna: “Lo amo tantissimo”

Lei lavora come operatrice sanitaria e ora ha ricevuto una interdizione ad avvicinarsi al prete di Lugo ed a stare alla larga tanto da lui quanto dalla sua chiesa per almeno mezzo chilometri di distanza.

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Inoltre vige nei confronti della balcanica anche il divieto a comunicare con il parroco con qualsiasi mezzo, senza eccezioni. Quest’ultimo da parte sua ha spesso fatto buon viso a cattivo gioco, senza mai cedere, cercando anzi un dialogo costruttivo con la sua stalker, allo scopo di aiutarla.

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Ma alla fine non ha retto, anche se lui si augura che ora lei possa avere modo di riflettere. La croata aveva intrapreso azioni controverse come telefonate o citofonate incessanti a tutte le ore, pedinamenti, messaggi lasciati a casa o in chiesa ed anche interruzioni delle funzioni religiose del suo “amato”. Come se non bastasse, aveva preso in affitto pure un appartamento sopra a quello del prete. Ora lei andrà a processo a settembre.

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