Green Pass ai matrimoni, quanta confusione: troppi aspetti non chiari

La norma che riguarda la presenza del Green Pass ai matrimoni non riesce a fugare i dubbi. Ci sono troppe situazioni borderline.

Green Pass al matrimonio i dubbi
Green Pass al matrimonio i dubbi FOTO Getty Images

Green Pass, la misura che accerta come un individuo sia al sicuro dal Covid perché vaccinato, negativo ad un tampone recente oppure guarito è obbligatoria per cerimonie come i matrimoni.

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Dal 15 giugno le regole in Italia impongono la presenza di tale certificazione, come disposto dal decreto statale del 18 maggio e dal Protocollo delle varie Regioni del successivo 28. In proposito è giunto poi un aggiornamento ulteriore, con il Green Pass che all’inizio riguardava le sole zone gialle salvo poi essere esteso anche a quelle bianche.

Una situazione che caratterizza tutta l’Italia, la quale per l’appunto passerà mano mano dal giallo al bianco, dato il migliorare dell’andamento legato alla pandemia. Purtroppo però si pone un problema, come fatto sapere da “Il Messagggero” per bocca dell’avvocato Marco Mocavini della Associazione FEU.

Il legale riferisce che questa comunicazione giunta in un secondo momento non ha valore di legge. Inoltre stupisce come non ci siano ulteriori delucidazioni sul come controllare che gli ospiti ad un matrimonio abbiano effettivamente il Green Pass.

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Green Pass, sono tanti gli aspetti che vanno chiariti

La legge non presuppone accertamenti all’ingresso di un ristorante. Qualora arrivino invece le forze dell’ordine, la responsabilità ricade sul singolo, che sarà l’unico a ricevere eventuali multe. Lo scenario appare decisamente intricato.

Nonostante l’incidenza della pandemia risulti ora molto bassa, il virus continua comunque ad esserci ancora ed a fare nuovi contagi e vittime ogni giorno. E le occasioni di cerimonie rappresentano di certo dei momenti di rischio che richiedono grande attenzione.

Il fatto che non siano previsti controlli singoli rischia di alimentare una certa irresponsabilità e leggerezza e bisogna solo sperare che le persone abbiano un atteggiamento di rispetto per loro stessi e per gli altri.

Le norme prevedono anche di conservare la lista degli invitati per i successivi 14 giorni dopo lo svolgimento della festa. Questo per garantire la tracciabilità dei presenti. Ma non è chiaro chi debba tenerla e come fare per evitare possibili alterazioni e modifiche allo scopo di coprire altri.

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C’è bisogno che le persone si mostrino responsabili

Così come non si sa in che modo controllare la temperatura corporea dei presenti. Ed ai tavoli sarebbe richiesto il distanziamento di almeno un metro tra i soggetti di tavoli differenti.

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Tornano anche tavolate e buffet, con il personale che in quest’ultimo caso servirà gli invitati. L’alternativa quasi impossibile da attuare è procedere con delle monodose preconfezionate, sempre tenendo il distanziamento. Ci sarà la musica e pure in questa circostanza bisognerà evitare gli assembramenti.

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Per le mascherine vige l’obbligo di indossarle sempre tranne quando si mangia, sia da parte di festeggiati che ospiti che da parte di personale del ristorante, fotografi ed altri professionisti. Il Green Pass è poi richiesto, dal 1° luglio, per viaggiare in tutti gli Stati membri della UE.

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