Mattia Epifani morto a 18 anni, la rabbia della madre: “Potevano salvarlo”

Mattia Epifani ha perso la vita a soli 18 anni. La madre ora cerca giustizia ma da diversi mesi i suoi appelli rimangono inascoltati.

I fatti risalgono al 28 agosto scorso. Il 18enne si trovata a casa di un’amica quando si è sentito male. Nonostante l’intervento dei soccorso il giovane non è riuscito  a salvarsi.

Ora la madre chiede giustizia. Una lotta per la verità che dura ormai da nove mesi ma che non sembra portare a nulla. “Sono passati 9 mesi e ancora non c’è l’esito dell’autopsia, nessuno mi dice nulla. Sono stanca, mi sento presa in giro“.

Mattia Epifani: l’appello della madre che chiede giustizia

Voglio la verità, voglio sapere perché mio figlio è morto.” Queste le parole della madre del ragazzo che chiede giustizia. La donna è convinta che il figlio avrebbe potuto salvarsi: “I soccorsi sono stati chiamati dopo due ore, quando era ormai troppo tardi. Lui è morto, non me lo restituisce nessuno e io ora voglio giustizia.”

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Valentina Minniceli non riesce a trovare pace per la perdita di suo figlio. Suo figlio Mattia si era trasferito da quella che forse era più di un’amica dopo aver lasciato la comunità di recupero di Acqualagna.

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La donna ha denunciato la famiglia della giovane per omissione di soccorso e anche il titolare della comunità dato che Mattia era stato lasciato uscire quando ancora minorenne. La rabbia della madre aumenta proprio perché le tanto agognate risposte non arrivano. “In casa, quel giorno, c’erano anche i genitori e il fratello della giovane. Il padre è addirittura un infermiere”.

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La donna si è poi dilungata nel raccontare i fatti. I due ragazzi sarebbe andati a una festa e nel tragitto verso casa avrebbero comprato della droga. Avevano fumato oppio ma sembra che inizialmente non ci fossero stati problemi. Quando la ragazza è andata a svegliare Mattia per il pranzo, l’avrebbe trovato rantolante e con la bava alla bocca.

Un racconto straziante che fa capire la gravità della situazione. “Non ha avuto ossigeno per 12 ore (…) Alle 18 mi dicono che è morto”. L’interrogativo più grande per la madre sono quelle due ore in cui nessuno avrebbe fatto nulla per salvare suo figlio. In più non si sa se  ad ucciderlo sia stata un’overdose di oppio o di un’altra sostanza.

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