Utenze, l’idea della nuova tassa nella bolletta energetica

Rifiuti ed evasione, il Comune in deficit pensa alla Tari in bolletta. L’idea di Orlando, amministratore a Palermo

Foto dal web

I comuni in dissesto e pre-dissesto in Italia sono oltre 250. La gestione della cosa pubblica nei decenni passati è avvenuta spesso senza badare ai conti al punto da costringere le istituzioni nel 2011 a varare gli status di dissesto e pre-dissesto con conseguenti tagli nei servizi ai cittadini. Una ossa che ha posto un freno allo spreco di risorse pubbliche ma che non risolve il problema fino in fondo. Una delle cause dei dissesti degli enti locali è il recupero dei crediti. Molti cittadini che risultato nullatenenti non pagano multe e tassa dei rifiuti con il conseguente circolo vizioso. Da Palermo, però, arriva l’idea del sindaco Leoluca Orlando.

Tassa ei rifiuti in bolletta, l’dea da Palermo

Il comune ha un buco in bilancio di 60 milioni. L’idea è cercare di recuperare gli evasori della tassa sui rifiuti emulando quanto fatto alcuni anni fa dallo Stato sul canone Rai. L’inserimento nella bolletta elettrica è un modo per costringere tutti i cittadini a pagare un servizio necessario come quello dei rifiuti.

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“L’inserimento della Tari nella bolletta della luce – spiegano Valentina Chinnici e Massimo Giaconia, consiglieri di Avanti insieme, a Palermotoday – è una misura utile a contrastare l’evasione ancora altissima. Data la scarsa capacità di riscossione, a fronte del fatto che la gestione dei rifiuti e il loro conferimento per legge devono essere coperti dal gettito Tari, non vediamo valide alternative. Il nuovo amministratore e i dirigenti della Rap devono tuttavia fare in modo che le percentuali della raccolta differenziata arrivino quantomeno a quelle previste dalla legge”.

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“È indispensabile aumentare la raccolta differenziata oltre che evitare la realizzazione di nuove discariche e alimentare l’economia circolare dei rifiuti, mettendo la società gestore e il Comune nelle condizioni di impegnare parte dei proventi Tari per finanziare politiche di premialità per i cittadini più virtuosi”.

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